Ezio (di Cesare Landi, a lungo istruttore e dirigente del Club del Mare)
"Fra i tanti personaggi che hanno animato la vita del nostro Club mi viene per primo in mente Ezio. Ezio, il nostromo del Club, che faceva da nonno un po’ a tutti, sia campesi che forestieri. Forse è il primo perché nello stesso periodo in cui lui era nostromo io ero uno degli istruttori. Mi rimangono i ricordi di quando raccontava, al fresco della tenda, le sue storie ed anche i consigli su come andare in mare. Ma più di tutto le sue frasi storiche: "ti faccio legge cinque pagine di questo libro" mostrando la mano; "o che o come" (traduzione: alla fine); "c’era un vento che faceva rovescià l’unghie dentro le scarpe"; mi ricordo anche qualcosa a proposito di "schiumetta". Mi ricordo delle sue "famose" riparazioni con la vetroresina, ne usava talmente tanta che spesso le mani ne erano piene. Delle sue mani enormi e del male quando arrivavano sul topezzo mentre dormivo sdraiato sulle panche dentro il Club. Della sua barca nera con la striscia gialla con cui andava a pescare. Di una volta che andò in Galenzana (io non l’ho mai chiamata Calenzana) a "vedere" l’ormeggio della barca…... . Delle spaghettate alla fine di ogni corso e del bene sincero che gli volevano tutti i bambini. Della corsa che ci ha fatto fare a me e a Giovanni quando issammo per i piedi Ruggero (Tonino era già pronto per sostituirlo) alla struttura della tenda. Appena ci vide dal ponte cominciò a correre e noi via come il vento, restammo fuggiaschi per 2 giorni. Ma la cosa più bella è l’armonia di come abbiamo vissuto tutti insieme. Grazie per tutti gli insegnamenti sul mare e per come ci hai voluto bene."
Cesare Landi
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